La libertà degli antichi paragonata a quella dei moderni di Benjamin Constant | Liberilibri Editrice
972
product-template-default,single,single-product,postid-972,woocommerce,woocommerce-page,woocommerce-no-js,ajax_fade,page_not_loaded,,qode-title-hidden,footer_responsive_adv,columns-4,wpb-js-composer js-comp-ver-5.1,vc_responsive
Sconto
Benjamin Constant

La libertà degli antichi paragonata a quella dei moderni

Un lucido e appassionato manifesto del pensiero liberale d’inizio Ottocento, secondo cui una società può sentirsi libera solo garantendo all’individuo la piena potestà su se stesso.

 

Benjamin Constant

a cura di Luca Arnaudo

pagine XLI-68

isbn 978-88-98094-65-3

prima edizione 2001

seconda edizione 2020

 

8,00 7,60

-5%

DESCRIZIONE

LiberiLibri LiberiLibri

La libertà degli antichi paragonata a quella dei moderni, testo di una conferenza tenuta nel 1819 all’Ateneo di Parigi, è divenuto, sin dalla sua prima pubblicazione, una sòrta di manifesto del pensiero liberale. In questo saggio trascinante, animato da una passione pari alla lucidità del pensiero, Constant – at­­tra­verso un parallelo di grande suggestione tra la sen­sibilità antica e quella moderna – mostra come una società non possa definirsi veramente libera se, oltre ai diritti politici, non garantisce all’individuo la pie­na potestà su se stesso e sul proprio modo di vivere. Nella Nota sulla sovranità del popolo e i suoi limiti, Constant affronta criticamente la nuo­va superstizione politica di matrice rousseauiana, denunciando la na­tu­ra mistificatoria del riferimento alla volontà popolare che gli Stati democratici utilizzano per legittimare il loro potere illimitato e per realiz­zare quel che nessun tiranno oserebbe fare a nome proprio. La letteratura nei suoi rapporti con la libertà è, infine, la dimostrazione appassionata che la letteratura è sem­pre il riflesso della libertà dei tempi in cui nasce, e trova la sua autenticità solo attingendo ad essa.